La “Poti Pictures” è nata ufficialmente nel 2015 quando è entrata a far parte della cooperativa “Il Cenacolo” con cui condivide la stessa matrice ideale e un obiettivo comune: realizzare una delle eccellenze più significative, non solo in Italia, di espressione professionale a carattere artistico. Un traguardo che arriva da lontano, quando nel 2004 il regista Daniele Bonarini durante una gita in montagna nell’Alpe di Poti portò una telecamera per filmare quanto succedeva, per poi montarlo per gioco.

Un luogo unico come la casa di produzioni aretina che, da anni, realizza progetti che coniugano l’amore per la regia e la recitazione a percorsi formativi volti all’integrazione e all’inclusione sociale. Il tutto con un unico obiettivo: ridefinire la visione della disabilità nel mondo del cinema. Inclusività, creatività e voglia di dare una prospettiva ai ragazzi con disabilità sono i principi fondanti.

🎙Sara Borri è la psicologa che segue Poti Pictures che – sottolinea – “non è però un luogo di cura, ma luogo di formazione per raccontare se stessi”

La “mission”. L’obiettivo è fare promozione sociale senza cadere nel pietismo, utilizzando il mezzo audiovisivo come mezzo di comunicazione ed inclusione, cercando nel nostro piccolo di superare le barriere e gli ostacoli della disabilità senza snaturare le caratteristiche degli attori che stanno ricevendo diversi riconoscimenti: dall’Italia al Giappone, da Baghdad a New York, dal Texas al Missouri…

La Poti Pictures Academy

L’esperienza pluriennale in ambito formativo cinematografico, ha portato la Poti Pictures a creare uno spazio permanente di formazione e di promozione umana rivolto a persone con disabilità. Ad agosto 2020 è nata la Poti Pictures Academy APS, un innovativo spazio educativo permanente per la formazione attoriale di persone con disabilità intellettiva. Ci racconta l’Academy il regista Daniele Bonarini.

Classi basi, intermedie e avanzate sperimentano un’innovativa metodologia didattica, oggetto di una pubblicazione scientifica da parte dell’Università di Siena, con l’intento di rafforzare il binomio “cinema e disabilità” e promuovere un nuovo umanesimo sociale e culturale che mette al centro la persona e le abilità di ciascuno.

🎙Sara Borri, psicologa, ci racconta il metodo formativo che l’Università di Siena ha definito di “sartoria umana”

Gli “Studios” di Poti Pictures

Portare avanti la passione per il cinema con degli spazi che serviranno per far venire fuori il talento, le storie e abbattere i pregiudizi. L’11 ottobre in via dei Cappuccini 2 ad Arezzo hanno aperto al pubblico i Poti Pictures Studios. Non semplicemente uno spazio destinato alla formazione, ma un vero e proprio laboratorio di opportunità e sperimentazione in cui la disabilità intellettiva e relazionale diventa una prospettiva attraverso la quale abbattere pregiudizi, creare nuovi immaginari e raccontare storie. Il primo polo cinematografico interamente dedicato alla formazione e sperimentazione del set destinato a persone con disabilità intellettive e relazionali.

Il linguaggio audiovisivo come veicolo di inclusione, superando le barriere imposte dalla disabilità e offrendo concrete opportunità di partecipazione sociale e professionale a persone spesso escluse da tali contesti. Attraverso la realizzazione di cortometraggi, videoclip e documentari, racconta storie con uno stile unico e riconoscibile.

🎙Il Vescovo di Arezzo Mons. Andrea Migliavacca presente in visita agli studios per l’inaugurazione