“Parola mia!”, sottotitolo “Viaggio in Toscana tra lingua e linguaggio” è il libro che Repubblica oggi regala ai suoi lettori. Lo hanno scritto Annalisa Nesi, accademica della Crusca e docente di linguistica italiana all’Università di Siena e Neri Binazzi docente di Linguistica italiana all’Università di Firenze. E’ stato realizzato in collaborazione dell’Accademia della Crusca (l’introduzione è a cura di Claudio Marazzini). Un viaggio come suggerisce il sottotitolo nella Toscana dei geosinonimi alla scoperta tra consonanze e dissonanze tra toscano e italiano, tra fiorentino e il resto della regione. Abbiamo incontrato uno degli autori il professor Neri Binazzi e per prima cosa gli abbiamo chiesto se il toscano è lingua o dialetto?
Un viaggio alla scoperta dei geosinonimi di cui la regione è ricca e che rappresentano una biodiversità linguistica da tutelare. Sentiamo ancora professor Neri Binazzi
Castagnaccio o migliaccio? Come indicate il tipico dolce di farina di castagne? A Firenze è il “castagnaccio” ma per la maggior parte dei toscani è invece il “migliaccio”. Il professor Neri Binazzi
Ci sono tante parole toscane o modi di dire stanno scomparendo. I motivi di questo abbandono nell’uso quotidiano di alcune parole è allo studio dei linguisti ma l’opinione prevalente è che siano parole e modi di dire che vengono vissuti dai parlanti come appartenenti ad un’epoca passata. Ancora il professor Neri Binazzi