Si chiama “Obiettivo Anguilla” il progetto che prevede il reinserimento nella laguna di Orbetello di questi pesci, minacciati dall’inquinamento e dall’uomo. La cooperativa dei pescatori di Orbetello, insieme all’Università di Bologna, ha promosso l’iniziativa per sensibilizzare tutti, nuove generazioni per prime, su questa specie ittica, minacciata dai cambiamenti climatici e dal bracconaggio. Si tratta del progetto sulla riproduzione condotto insieme allo staff guidato dal professor Oliviero Mordenti, il cui obiettivo è quello di creare un polo nazionale ad Orbetello sullo studio e il monitoraggio dell’anguilla. Ce ne ha parlato il presidente della cooperativa Pier Luigi Piro.
La cooperativa aveva lavorato per liberare 1 milione di larve di anguilla con le loro ‘mamme’ marchiate per censirne i movimenti futuri e valutare il riadattamento all’ambiente naturale. Purtroppo però i “piccoli” sono andati persi a causa dell’alluvione in Emilia Romagna. Il laboratorio del prof. Mordenti, infatti, si trova a Cesenatico. colpita in modo sensibile così come le altre località della costa romagnola. Al posto dei milioni di larve andate perse sono state immesse 50 madri. Sentiamo Piro.
A Orbetello il 24 maggio si è tenuto anche un convegno sull’anguilla europea, considerata appunto specie in via di estinzione. L’evento è organizzato da “Laguna Art Factory” insieme a Confcooperative Fedagripesca Toscana e il Ministero dell’Agricoltura. A liberare gli esemplari sono stati i ragazzi delle scuole di Orbetello coinvolte nel progetto. Sono stati proprio loro i protagonisti e i destinatari di questa operazione di consapevolezza nei confronti di questo particolare specie di pesce. Motivo d’orgoglio per Pier Luigi Piro, consigliere di Confcooperative Fedagripesca Toscana.