Don Lorenzo Milani è stato “un grande italiano che, con la sua lezione, ha invitato all’esercizio di una responsabilità attiva. Il suo ‘I care’ è divenuto un motto universale. Il motto di chi rifiuta l’egoismo e l’indifferenza. A quella espressione se ne accompagnava un’altra. Diceva: ‘Finché c’è fatica, c’è speranza’. La società, senza la fatica dell’impegno, non migliora. Impegno accompagnato dalla fiducia che illumina il cammino di chi vuole davvero costruire. E lui ha percorso un vero cammino di costruzione”. Lo ha detto stamani il Capo dello Stato Sergio Mattarella chiudendo il suo intervento alla giornata inaugurale delle celebrazioni per il centenario della nascita del sacerdote di Barbiana.
🎙”Nella sua inimitabile azione di educatore – e lo possono testimoniare i suoi ‘ragazzi’ – pensava, piuttosto, alla scuola come luogo di promozione e non di selezione sociale – ha aggiunto Mattarella parlando dalla frazione di Vicchio (Fi) dove don Milani visse fino alla morte. Una concezione piena di modernità, di gran lunga più avanti di quanti si attardavano in modelli difformi dal dettato costituzionale. La scuola è di tutti. La scuola deve essere per tutti. Spiegava don Milani, avendo davanti a sé figli di contadini che sembravano inesorabilmente destinati a essere estranei alla vita scolastica: ‘Una scuola che seleziona distrugge la cultura. Ai poveri toglie il mezzo di espressione. Ai ricchi toglie la conoscenza delle cose’. Impossibile non cogliere la saggezza di questi pensieri. Era la sua pedagogia della libertà”.
(Immagine: Rai)